Firenze, 18 novembre 1878.
Sul corteo monarchico – che festeggia
Umberto I, scampato a Napoli all’attentato
di Giovanni Passannante – viene lanciata una
bomba.
Vengono arrestati 64 anarchici e sette sono
condannati.
Cesare Batacchi – innocente come gli altri – è
condannato all’ergastolo.
I testimoni ritrattano le accuse e il console
di Ginevra afferma che le bombe sono di
provenienza poliziesca e ministeriale.
Di fronte all’errore giudiziario il ministro
della giustizia non acconsente alla revisione
del processo e dichiara che non libererà mai
Batacchi.
Nel 1900 il Partito Socialista Italiano lo
candida nei collegi di Pietrasanta e di Torino
e viene eletto alla Camera dei deputati, che
poi annulla arbitrariamente l’elezione.
Il re firma la grazia reale, anche se Batacchi
non ha sottoscritto nessuna domanda.
Il volume ricostruisce e documenta il
processo e la coraggiosa battaglia per aprire
le porte del carcere e ridare la libertà a un
innocente anarchico fiorentino.